mercoledì 23 febbraio 2011

Cinquefrondi / Guida all’agricoltura sostenibile. Nuovo appuntamento promosso da “Rinascita” e da “Equosud”. Commercializzazione di prodotti fuori dalle logiche del mercato e del lavoro nero (QdC)

ARTICOLO DI SIMONA GERACE (Quotidiano della Calabria)


www.ilquotidianoweb.it 21 Febbraio 2011 Simona Gerace CINQUEFRONDI - Pensare in maniera globale, ma incidere nella realtà locale. Questo l'imperativo emerso nella quarta fiera equosolidale cinquefrondese organizzata, come ormai avviene ogni terza domenica di ogni mese, in Piazza della Repubblica da “Rinascita per Cinquefrondi” in collaborazione con “Equosud”. Argomento della giornata è stato l'agricoltura sostenibile, e la commercializzazione di prodotti non soggetti alle logiche del mercato e di sfruttamento del lavoro. «Vogliamo proporre una realtà alternativa - ha affermato il capogruppo di “Rinascita”, Michele Conia, - e se per questo siamo etichettati come settari, siamo felici di quest'appellativo». L'attenzione dei presenti si è concentrata sulla problematica relativa alla mancanza di lavoro e allo sfruttamento con Mimmo Tramontana di “Equosud”, il quale dopo aver manifestato grande soddisfazione per il percorso compiuto fino ad oggi, ha invitato a non considerare slogan i concetti di mondo differente e di diversità come ricchezza, ma di cercare di mettere in pratica l'idea politica che sta alla base di un movimento coeso, in nome della battaglia per il lavoro. Anche Nino Quaranta, di “Equosud” ha invitato a costruire un percorso «scevro da forme di sfruttamento derivato dal liberismo economico». Lo stesso ha poi narrato la realtà dell'associazione equosolidale: un gruppo di persone accomunate dalla voglia di esprimere, attraverso le proprie esperienze, competenze e passioni, un progetto politico alternativo. La lotta del presidio “San Ferdinando in movimento”contro il rigassificatore gioiese, è stata invece testimoniata da Giuseppe Chiodo, il quale partendo da una riflessione volta a capire perché i produttori locali svendono i loro terreni piuttosto che puntare sull'agricoltura di qualità, ha “bacchettato”gli amministratori locali «poco solerti a tutelare il territorio e indifferenti di fronte alla trasformazione della Piana in un pericoloso polo inquinante ». “Perché si è arrivati alla rivolta a Rosarno?”. Questo l'interrogativo cui ha cercato di dare risposte il rappresentante dell'osservatorio migranti “Africalabria”, Giuseppe Pugliese, il quale ha raccontato l'impegno quotidiano contro il crollo dei prezzi dei prodotti e contro lo strozzamento dei piccoli produttori a vantaggio della grande distribuzione. Infine la testimonianza di Charlotte Garda, della “Rete europea per la lotta contro lo sfruttamento dei braccianti agricoli”, la quale ha promosso l'incontro, organizzato per il prossimo 12 marzo a Rosarno, per pianificare insieme un futuro privo di sfruttamento. Per un altro appuntamento di rilievo per tutto il comprensorio della Piana da non perdere.

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